Il passepartout dell’inverno ce lo svela Mara Venier: il cappotto nero oversize ha conquistato tutte

Mi capita spesso di osservare come un capo possa cambiare il modo in cui una donna vive la propria quotidianità. Ultimamente l’esempio più evidente arriva proprio da Mara Venier.

Lei entra in scena con un cappotto oversize nero e sembra che il resto dell’outfit scompaia, come se quel volume morbido tenesse insieme carattere e comfort senza alcuno sforzo. Guardandola indossarlo si capisce subito quanto la moda possa diventare un gesto semplice. Non serve essere agli esordi della vita o inseguire tendenze spasmodiche, basta un capo che accompagni e sostenga senza mettere fretta.

Questa sensazione è ancora più evidente quando si scopre che quel cappotto porta la firma di Luisa Viola e nasce da una collezione costruita proprio su di lei. Mara lo indossa con quell’aria leggera che solo chi ha superato i sessanta con ironia e sicurezza riesce a regalare. Forse per questo il capo funziona così bene, perché mostra quanto sia possibile vestirsi con libertà senza rinunciare a struttura e qualità. Da qui si apre un discorso più ampio che riguarda tutte le donne, non solo lei, e questo cappotto riesce davvero a farlo partire con naturalezza.

L’oversize visto da Mara Venier e perché funziona sempre

Quando si parla di capi passepartout si tende a immaginare qualcosa di neutro e quasi anonimo, invece il double ricamato della collezione Mara Venier per Luisa Viola segue una strada diversa.

Le maniche con lunghezza orologio e il fondo ricamato a paillettes aggiungono un accento discreto che non pretende nulla eppure cambia la presenza del capo sulla figura. Osservandolo da vicino si nota quanto lavoro artigianale ci sia dietro, perché il double aperto per lavorare i lembi richiede mani esperte e una lentezza che dona al cappotto quel valore che non si misura solo con il prezzo.

 

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L’oversize qui non è un eccesso, è un invito. Soprattutto per chi, come Mara, ha superato i sessanta e non ha nessuna intenzione di rinunciare a una silhouette decisa. Il volume dritto non schiaccia, anzi regala l’impressione di un movimento più libero, mentre il doppio petto con sormonto accompagna senza stringere.

Indossato con un look total black, come nella foto, diventa ancora più evidente quanto possa diventare un punto di riferimento nel guardaroba. Io lo immagino anche sopra un denim scuro, oppure su un abito morbido. O ancora con un paio di pantaloni ampi che seguono la stessa filosofia del cappotto. Il fatto che sia sfoderato aumenta la sensazione di leggerezza, quasi come se l’oversize non volesse imporsi con rigidità.

Cappotto nero lungo
L’oversize visto da Mara Venier e perché funziona sempre – foto luisaviola.it – sfilate.it

La limited edition presentata durante il fashion show Riflessi conferma quanto Mara sia riuscita a dare una direzione precisa alla collezione. Non è una di quelle collaborazioni nate tanto per. Qui si sente una mano reale, un gusto maturo che conosce bene il corpo delle donne che non hanno più voglia di accontentarsi. Quando si veste così si capisce che un cappotto può diventare un ponte tra ciò che si è e ciò che si vuole comunicare senza sforzi.

E forse proprio questo rende il cappotto un passepartout vero. Le donne sopra i sessanta cercano spesso un capo che offra protezione senza togliere personalità. Le donne più giovani cercano un oggetto che renda semplice la vita di tutti i giorni senza sembrare troppo costruito. Questo double ricamato si muove tra queste esigenze senza nessuna fatica, e riesce a mantenere un equilibrio che raramente si incontra nei capispalla contemporanei.

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