La donna di Angelo Marani calca decisa le passerelle di Milano Moda Donna.
Un seguirsi di Ghepardi, zebre, giraffe e acacie ad ombrello che si stagliano in controluce all’orizzonte dei capi: tra voli di farfalle tridimensionali e irruzioni di tucani; in una natura fantasiosa, immaginata, a tratti bizzarra. Come quella di Ligabue non a caso conterraneo di Marani.
Nei tubini bande di pitone si affiancano a strisce di reti nere che sembrano alveari ma sono l’elaborazione di reti ignifughe per le tute aeronautiche.
Di sera, nei mini abiti, 500 mila paillette del diametro di 2mm, sono posizionate con angolature diverse.
Per cambiare luce ad ogni passo, vivendo e muovendosi con chi le indossa.
E se i tessuti iridati dei bomber nascono da millimetrici filtri dell’industria alimentare, le trasparenze sono ottenute con reti scuba.
Ma la fusione tra mondo animale e tecnologia raggiunge la massima espressione nei pull con le macchie animalier scontornate una per una su fondi invisibili.
I colori? Un trionfo di azzurri ma anche una palette intensa che va dal giallo all’arancio sunrise, attraverso il rosso fuoco
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