Bagliori di luna su un paesaggio marino, su scogli arsi e scene deserte. Il buio che dilaga, rischiarato da una luce che rende le superfici scintillanti e oleose. Questa collezione è un ritorno a temi legati all’essenza di Emporio Armani, epurati e visti oggi attraverso il filtro di un chiaro di luna. Si respira un romanticismo secco ma vibrante, che muove tra l’Oriente estremo e un ipotetico Nordafrica.
Sono però solo tracce, echi impercettibili, dati dalle forme fluide, di un’energia elementare e pura. L’esotismo si assottiglia, trasfigurato dall’effetto notte di capi pensati per scorrere su tutte le ore, perché la sera è un modo di essere, e anche di giorno si può brillare.
La palette è contratta e compatta: bianco, sabbia, nero, mescolati tra loro o giocati in monocromia. Lo spazio tra corpo e vestito è vivo e pulsante, fatto di linee liquide che toccano appena i muscoli: giacche kimono, lunghi spolverini, pantaloni molto ampi, tuniche senza maniche e poi ancora maglie ricamate, short, blazer. Scarpe dalle suole massicce e borse dalle superfici lucide completano la silhouette.
Nel gioco teso e sensuale della riduzione, l’unico segno che ricorre – come stampa, jacquard, gioiello – è un ginkgo stilizzato. Pianta con una storia di 250 milioni di anni, capace di adattarsi ai tempi e agli ambienti, il ginkgo è qui simbolo di eleganza e resistenza, metafora di uno stile insieme tempestivo e senza tempo.
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