Con l’accessorio giusto alla caviglia, anche i sandali più semplici cambiano completamente. Dalle catenelle minimal agli intrecci boho, la cavigliera diventa il dettaglio che devi saper usare!
Ci sono estati in cui si va solo con lo stretto indispensabile, soprattutto per il caldo. Due vestiti, un paio di sandali comodi, la pelle ancora chiara, poco trucco. Ci si veste con leggerezza, ma anche con quella sensazione che manchi sempre un dettaglio, qualcosa che tenga tutto insieme. E lì parte il solito ragionamento davanti allo specchio: i sandali vanno bene, sono quelli giusti, ma sembrano sempre un po’ spenti. Come se non bastassero mai.
Succede più spesso di quanto si ammetta, soprattutto quando si punta a un look semplice ma non banale. L’accessorio è lì, davanti ai nostri occhi, ma non lo vediamo. Invece basterebbe una cavigliera per chiudere tutto in bellezza. Una cosa da nulla che però cambia proprio l’intenzione del look, lo fa sembrare meno lasciato al caso e più pensato, anche se in realtà non hai fatto quasi niente. E no, non serve essere in spiaggia o a un festival per portarla. Con il sandalo giusto, funziona anche in città, e anche nei giorni più normali.
Cavigliere estate 2025: come indossare cordini, pietre e strass
Il tipo di scarpa fa la vera differenza. Le cavigliere non rendono su ogni modello. L’ideale sono i sandali essenziali, quelli che lasciano spazio alla caviglia. Infradito in pelle liscia, mule piatti con punta squadrata, sandali con una sola fascia o cinturini sottili. Funzionano anche i modelli alla schiava se la cavigliera resta sottile, in equilibrio con il resto. Meglio evitare i sandali chunky o troppo sportivi: rischiano di sovraccaricare. La linea pulita delle scarpe minimal crea la base perfetta per esaltare il dettaglio alla caviglia, rendendolo elegante o giocoso a seconda dello stile.
Il modello boho è quello che più richiama la libertà dell’estate. Fatto di cordini intrecciati, conchiglie, perline opache, ha un’aria disinvolta e rilassata. Funziona meglio se il sandalo è semplice, magari in pelle naturale, e se tutto l’outfit resta morbido, tipo abiti in lino o shorts ampi. Il suo bello è che non sembra mai forzato, come se fosse lì da sempre. È la scelta perfetta se ti piacciono gli accessori con un tocco handmade, leggermente imperfetti ma pieni di personalità.

La cavigliera minimal, invece, è tutta un’altra cosa. Sottile, precisa, spesso in metallo dorato o argentato, si muove appena quando cammini. Non ha bisogno di colori o pendenti. Sta bene con mules o infradito lineari, con un tailleur estivo, un pantalone crop elegante, una camicia ampia. Chi sceglie questo tipo di cavigliera vuole un dettaglio quasi invisibile, ma che fa la differenza quando lo noti.
Le versioni anni 2000 si notano eccome. Sono brillanti, giocose, cariche di perline colorate, piccoli cuori o stelline, charms pop. Ricordano le estati passate tra festival, riviste di moda e gloss alla vaniglia. Oggi tornano con più ironia e consapevolezza. Si portano con sandali a listini squadrati, jeans larghi tagliati sopra la caviglia, smalti fluo. Funzionano proprio perché non si prendono sul serio. E riescono a dare carattere anche a un paio di sandali basici da città.

Le etniche sono forse le più intense. Fatte con materiali misti, spesso intrecciate o con pendenti simbolici, raccontano viaggi o storie personali. Possono essere colorate o monocromatiche, ma hanno sempre una struttura ricca. Vanno abbinate a sandali molto semplici, altrimenti rischiano di sovrastare tutto. Il loro punto forte è il movimento, quel tintinnio leggero che accompagna ogni passo. E si portano bene anche con vestiti lunghi o gonne morbide, perché restano visibili solo in alcuni momenti, quasi come un dettaglio segreto.
Poi certo, ci sono le giornate in cui la temperatura è sopra i 30°, e pensare a un look sembra uno sforzo inutile. Eppure proprio in quei giorni una cavigliera può salvarti il look. Non serve truccarsi, non serve sistemare i capelli. Basta mettere un sandalo e quella sottile catenella. Anche la più semplice ti dà l’aria di qualcuno che ha pensato a sé.