Fine di un’era da Dior: Maria Grazia Chiuri lascia e il fashion system si interroga

Maria Grazia Chiuri dice addio alla grande Maison e tutto il fashion system si pone domande su quale sarà il futuro di Dior a questo punto. Svolta o continuità?

Tutto ha un inizio, un apice e una fine. E l’avventura di Maria Grazia Chiuri come direttore creativo di Dior si è conclusa. Dopo 9 anni la designer romana lascia, nove anni in cui, come lei stessa ha puntualizzato, ha avuto modo di dare forma alla sua visione di moda femminile, una moda impegnata e che alterna lustrini e paillettes a spalle larghe, pronte a sfidare il mondo.

Chiuri è stata la prima donna a ricoprire il ruolo di direttrice creativa all’interno di Dior in ben 69 anni di vita della maison francese. Prima di abbracciare questa sfida, aveva lavorato per Valentino e per Fendi. Il timone ora, con ogni probabilità, passerà a Jonathan Anderson, già nominato Direttore creativo di Dior Homme lo scorso aprile.

Il fashion system s’interroga, s’interroga su quale sarà il futuro di uno dei marchi di lusso che da quasi 7 decenni domina la scena. Si proseguirà in continuità con l’idea di moda impegnata di Chiuri o si tornerà ad una moda che esalta la superficie e la forma a scapito della sostanza?

Dior, che cosa succederà dopo l’addio di Maria Grazia Chiuri?

La moda è lo specchio della società in cui viviamo: ne riflette le tendenze, talvolta le anticipa persino. Maria Grazia Chiuri è stata il nostro “tailleur pantalone” all’interno della Maison Dior con la sua visione lungimirante e, se vogliamo, avanguardista, una visione che ha saputo portare le istanze femministe in passerella perché è giusto dirlo. Che cosa accadrà adesso?

modelle che sfilano su una passerella
Dior, che cosa succederà dopo l’addio di Maria Grazia Chiuri? -(foto Ansa)- Sfilate.it

Maria Grazia Chiuri è stata la Simone De Beauvoir del fashion, la sua figura è stata simbolicamente e concretamente importante all’interno di una maison dove gli uomini, per anni, hanno tenuto ben stretto il timone. E ora il timone, probabilmente, tornerà ancora una volta al maschile. Che cosa succederà a questo punto? Dior deciderà di proseguire su questa via della moda impegnata o torneremo ad una visione e ad un’estetica più commerciale?

Chiuri ha avuto senza dubbio il merito enorme di rendere  il prêt-à-porter Dior rilevante e potente quanto l’haute couture. Perché vestire una modella taglia 38 è importante ma lo è anche vestire la “donna di ogni giorno” che va in ufficio e poi a prendere i bambini a scuola. L’uscita di scena di questa grande direttrice creativa genera incertezze su come evolveranno le collezioni.

Victoria Secret, in tal senso, è stata l’esempio di come azzardare troppo, in termini di vendite, non premi perché va bene l’impegno politico ma il fashion deve anche farci sognare e quando vedo Bella Hadid sfilare in passerella è proprio quel sogno irraggiungibile che tutte noi cerchiamo: quel volerci sentire diverse da noi stesse, fosse anche per un’ora. E Dior, con il nuovo cambio di direzione, potrebbe anche decidere di fare un passo indietro e rinunciare all’impegno in nome del sogno.

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