Ilary Blasi

Ilary Blasi segue le orme di Chiara Ferragni: cosa ci dicono le sue camicette nelle occasioni ufficiali

Ilary Blasi segue le orme di Chiara Ferragni nella scelta degli abiti per comunicare. Dal documentario “Unica” alle camicette bianche, scopri come il suo stile minimal ma potente parla nelle occasioni ufficiali.

Ricordate il detto: l’abito non fa il monaco? Bene, in questa circostanza l’abito non fa solo il monaco ma racconta una storia, invia messaggi e crea legami. Non è un caso che Chiara Ferragni, sempre attenta alla narrazione attraverso la moda, abbia scelto una semplice tuta grigia per affrontare pubblicamente il “caso pandoro”. Quella scelta di un look apparentemente banale, ma in realtà studiato al millimetro, trasmetteva trasparenza, vulnerabilità e un senso di quotidianità che rendeva la sua dichiarazione più accessibile. La moda, quando è ben usata, può diventare una lingua universale capace di suscitare emozioni immediate.

Ilary Blasi sembra aver colto perfettamente questa lezione. Nel suo documentario Unica, dove la narrazione della sua vita si intreccia con la necessità di costruire una nuova immagine pubblica, la scelta di una camicia di seta bianca perennemente indossata non è affatto casuale. Pulita, essenziale, ma potente nella sua semplicità, quel capo ha il sapore della rinascita e della consapevolezza. È il simbolo di chi sceglie di raccontarsi senza fronzoli, ma con un tocco sofisticato, suggerendo una nuova fase della propria vita. Ma non è la prima volta che sceglie una camicetta.

Le origini della camicia e il ruolo di Ilary Blasi nella sua evoluzione moderna

La camicia ha origini umili e funzioni pratiche. Nel III secolo d.C., nella Roma antica, era un indumento intimo senza colletto, realizzato in un unico pezzo di tessuto, con maniche non cucite separatamente. Serviva come barriera igienica tra il corpo e gli abiti, mantenendo quest’uso fino all’XI secolo, quando i crociati portarono in Europa la camis persiana, un capo più strutturato con maniche cucite e una scollatura rotonda. Nei secoli successivi, nel Rinascimento, le donne altolocate sfoggiavano camicie in lino o pannilino impreziosite da ricami in oro, seta e argento.

Ilary Blasi
Le origini della camicia e il ruolo di Ilary Blasi nella sua evoluzione moderna – foto netflix.it – sfilate.it

Ma cosa racconta una camicia bianca oggi? Per Ilary Blasi, come per molte altre donne che vogliono comunicare un messaggio chiaro, è un manifesto. Indossare ripetutamente un capo così essenziale può sembrare una scelta minimalista, ma è tutt’altro che banale. La camicia bianca suggerisce trasparenza e autenticità, e quando è abbinata a una figura pubblica come Ilary, trasmette una forte idea di coerenza. È come dire: “Non ho nulla da nascondere, questo sono io, nella mia forma più pura.” Un abbigliamento così semplice ma ben curato ha un effetto immediato sul pubblico, che tende a fidarsi di chi sembra così genuino.

Ilary Blasi
Ilary Blasi e la sua camicia bianca all’Isola dei Famosi – foto mediaset.it – sflilate.it

Dietro questa apparente semplicità, però, c’è una strategia ben studiata: creare una coerenza visiva attraverso un capo ricorrente. Si chiama soft branding e consiste nel trasformare un elemento del proprio stile in un simbolo di riconoscibilità. La camicia bianca per Ilary, o la tuta grigia per Chiara Ferragni, diventano un tratto distintivo che racconta qualcosa di loro. Non è un caso che molti personaggi pubblici scelgano un capo specifico da indossare nelle occasioni ufficiali, questo costruisce un’identità visiva forte e lascia un’impronta nella memoria del pubblico.

Ilary Blasi
Ilary Blasi ad un’intervista a Verissimo – foto mediaset.it – sflilate.it

Non possiamo ignorare il messaggio sottile che arriva da una camicia, soprattutto se è bianca: l’immagine della donna della porta accanto. In un mondo in cui i social sono pieni di abiti spettacolari e inarrivabili, talvolta pieni di paillettes, c’è qualcosa di irresistibile in chi sceglie la semplicità.

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