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Dolore al seno dopo l’allattamento – ragadi al seno come causa principale

Il momento dell’allattamento, generalmente, è piacevole e rilassante, ma talvolta a causa della presenza di ragadi al seno diventa un vero e proprio calvario.

Il momento dell’allattamento, generalmente, è piacevole e rilassante e fortifica ulteriormente il rapporto madre-bambino, ma talvolta a causa della presenza di ragadi al seno dopo l’allattamento, si trasforma in un vero e proprio calvario che può, nei casi più estremi, indurre persino la madre a rinunciare all’allattamento. Le ragadi sono delle spaccature del capezzolo, molto dolorose e spesso sanguinanti, derivanti dalla suzione del neonato quando non viene allattato correttamente.

Sospendere, seppur temporaneamente, l’allattamento potrebbero metterne a dura prova la prosecuzione, giacché il seno tenderà a produrre un quantitativo inferiore di latte. Ma, le ragadi non possono essere sottovalutate, dato che possono infettarsi e generare problemi più seri per la donna, come la mastite, o diventare pericolose per il bambino, che popperebbe anche del sangue.

Cura e rimedi per le ragadi, come dire addio al dolore ai capezzoli

Per poter porre rimedio alle ragadi bisogna adottare alcuni piccoli accorgimenti, quali:

  • Variare la posizione e la tecnica dell’allattamento, cioè fare in modo che il neonato si attacchi al seno ogni volta da angolazioni diverse così da non poppare sempre dalla stessa zona del capezzolo. All’inizio si potrà offrire la tetta sostenendola con la mano e prendendo il capezzolo tra le due dita, in modo che la bocca del bambino possa aderire bene all’areola e far terminare la poppata interrompendola gradualmente, con un dito, per evitare traumi al capezzolo. La donna deve stare comoda e rilassata, in una posizione leggermente reclinata, e deve tenere il bambino disteso e rivolto verso di sé. La bocca del neonato deve essere bene aperta e coprire buona parte della mammella;
  • Massaggiare il seno per facilitare il flusso del latte e quindi l’inizio della poppata. Essendo infatti il bambino affamato potrebbe succhiare il capezzolo con più avidità. Con il massaggio, invece, il latte arriva subito e quindi la poppata diventa meno dolorosa. Inoltre, per ammorbidire il capezzolo e renderlo meno sensibile basta bagnarlo con del latte materno sia prima che dopo la poppata. Possono anche essere applicati degli impacchi per ridurre il dolore;
  • Per alleviare le ragadi è importante tenere pulito e asciutto il seno usando saponi e detergenti non aggressivi e soprattutto è fondamentale lavarsi le mani prima di allattare. Per favorire una rapida guarigione delle ragadi il seno dovrebbe essere lasciato libero e perciò è consigliato usare degli indumenti traspiranti e leggeri;
  • Assumere cibi ricchi di vitamina C con proprietà rigeneranti ed antiossidanti, vitamina A o beta carotene, che favoriscono la cicatrizzazione. Sono da evitare, invece, i cibi piccanti;
  • Applicare localmente prodotti specifici che possano lenire il dolore.

Ingorgo mammario e infiammazione al seno

Tuttavia, le ragadi non sono solo l’unica “fonte” di dolore al seno dopo l’allattamento. Può infatti anche infiammarsi, cioè il seno risulta gonfio e dolorante, e va curato tempestivamente o con un antinfiammatorio o con un impacco caldo. Oppure può anche verificarsi un ingorgo mammario, cioè il seno ha troppo latte perché il bambino ne succhia poco. In questo caso, se il neonato non vuole attaccarsi al seno, occorrerà svuotare le mammelle manualmente ma prestando attenzione ad eliminare solo quel tanto necessario ad alleviare il dolore. Per favorire la fuoriuscita del latte, inoltre, si può effettuare un impacco caldo-umico con acqua prima della poppata.

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