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La parola d’ordine per Kristina Ti è stratificare

Sfilate donna Milano: Kristina Ti fa sfilare la sua collezione per il prossimo autunno inverno 2012/13 al Museo Della Permanente

Kristina Ti fa sfilare la sua collezione per il prossimo autunno inverno 2012/13 direttamente al Museo Della Permanente di Milano.

Una collezione dai colori decisi che vira dai neri, grigi e marroni al blu ottanio, con una screziatura di beige. Il tutto illuminato da punteggiature oro tradotte in fili, lamine e catene.

La parola d’ordine è stratificare con pesi diversi: bluse in seta leggera con mini in tweed pesante, pants in jersey stampato e top in lana cotta, pellicce corte con abiti super-light in tessuti luminescenti, in un infinito gioco di strutture da interpretare a seconda del proprio corpo, del clima e dalle parti che si vogliono scoprire.

Niente mezze misure, o iper-corto come gli shorts-culotte in lana con frange-plaid, o extra-long come gli abiti patchwork a rigoni di seta e mohair che sembrano lunghi pullover sformati.

I volumi over e squadrati caratterizzano il capo spalla, come nelle giacchine dalle spalle scivolate e dalle maniche bouffant, nelle gonne lady-like percorse da decori di micro catenelle e balze e negli chemisier senza scollatura che trasmettono un’idea di ricercata innocenza. Alcuni capi sono scomponibili e assemblabili come le gonne con zip laterali che permettono di associare trame e/o colori diversi.

La cappa di lana traforata diventa maxi-poncho da indossare sulla tuta-pijama o sui panta slim in velluto consumato come fa Emma Watson, giovanissima icona indiscussa di questo nuovo mood.

Le bluse sono lavorate seguendo la tradizione Kristina Ti, con dettagli rubati al mondo della lingerie e stampe liberty, ma rinfrescate da volumi nuovi, lavaggi in capo, agugliature e lavorazioni tridimensionali.

Bordature in mongolia e colli di pelliccia staccabili sono un altro fi l rouge della collezione, da applicare ora sul cardigan ora sul cappotto.

Piccole farfalle in bronzo, come campanellini, tintinnano sui calzettoni da uomo o vengono stampate su tessuto nelle pins che fanno capolino sui lunghi abiti da sera, diventano motivo grafi co per i top in velluto devoré, si scoprono anelli trompe l’oeil sui guanti in nappa in un gioco di rimandi che diventa un inno alla leggerezza.

Pochi gli accessori e tutti anti-freddo: la borsa-cilindro in mongolia e la super piatta in pelliccia per scaldare le gambe scoperte. Pelliccia per i paraorecchie, per i cappelli in maglia, e pelliccia anche per gli stivali che, rovesciati, diventano moon boot da città, super-femminili, da alternare a quelli in patch lurex con punte arrotondate e tacchi stabili.

Quando la temperatura scende sotto zero i guanti in maglia a coste senza dita si indossano su quelli in pelle.

La polvere lasciata dalle ali della farfalla dà vita a una palette-colore fortemente connotata: vira dai neri, grigi e marroni al blu ottanio, con una screziatura di beige.
Il tutto illuminato da punteggiature oro tradotte in fili, lamine e catene.

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