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Gli anelli Bulgari in mostra al Salone del Mobile di Milano

Bulgari celebra in via Montenapoleone il design e l'ininterrotto successo dell'anello B .zero1, con una grande festa all'Hotel Bulgari.

In questi giorni Milano è la capitale indiscussa del Design. Ogni angolo della città è una scoperta e una fucina di creatività.
E proprio per questa 52esima edizione del Salone Internazionale del Mobile che Bulgari celebra in via Montenapoleone il design e l’ininterrotto successo dell’anello  B .zero1, una delle sue creazioni più originali e distintive, con una grande festa all’Hotel Bulgari.

La scelta di inserire l’evento nella cornice della fiera internazionale non è casuale: lanciato alla fine del 1999, a cavallo tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo millennio, l’anello B .zero1 è ancora oggi, dopo 14 anni, una delle più vive e apprezzate espressioni del design del marchio, capace di trasmettere tutta la forza dello stile Bulgari in modo intenso ed immediato.

Il suo design essenziale e industriale è frutto della fusione di due simboli distintivi dell’iconografia Bulgari: il motivo Tubogas e il caratteristico logo BVLGARI. In sintonia con il ricco patrimonio creativo del marchio, l’iconica spirale è una metafora dell’armonia tra passato, presente e futuro e, nel suo fluido passaggio tra inizio e fine, è allo stesso tempo un simbolo di eterno rinnovamento.
Inciso lungo il bordo, il logo BVLGARI si avvolge su se stesso, in una sintesi perfetta tra tradizione e innovazione.

A sottolineare l’importanza di questa speciale celebrazione, verrà eccezionalmente riproposta la colorata campagna pubblicitaria realizzata da Fabrizio Ferri nel 2000 per il lancio mondiale del primissimo modello B .zero1.
Per l’occasione, il giardino dell’hotel verrà completamente trasformato e ospiterà una grande installazione colorata di mani in movimento, ispirata agli scatti di Ferr i .
Lo stesso tema animerà anche le vetrine della boutique Bulgari di via Montenapoleone 2.
All’interno dell’hotel, saranno esposti pannelli della campagna insieme ad una presentazione di grande effetto dell’intera collezione B .zero1.

Lo straordinario successo del B .zero1 va ricercato nel suo design espressivo e senza tempo, un assoluto equilibrio di due elementi iconici perfettamente bilanciati fra loro.

Il primo, una fascia centrale con un movimento a spirale, si ispira alle maglie della catena Tubogas, un modello della fine del XIX secolo che prendeva il nome dai tubi flessibili delle pompe di benzina o del gas e che Bulgari ebbe per primo l’intuizione di reintrodurre in gioielleria negli anni ’40 del secolo scorso.

La fascia è creata usando una tecnica estremamente sofisticata, in base alla quale lunghe strisce metalliche vengono avvolte e unite tra loro senza alcuna saldatura.

Nelle creazioni Bulgari del secolo scorso le maglie Tubogas erano fedeli all’originale e tradotte in anelli, bracciali, collane e persino bracciali per i famosi orologi-serpente.
I l B .zero1 rappresentò invece il primo esempio in cui questa lavorazione veniva reinterpretata in modo elementare e minimalista.

La seconda parte del B .zero1 è costituita da due anelli piatti saldati alla fascia centrale, entrambi caratterizzati dalla solenne compostezza del doppio logo BVLGARI.

L’iconico font fu introdotto per la prima volta nel 1934, con il rinnovo dello storico negozio di via Condotti a Roma.
Per l’occasione la famiglia Bulgari decise di richiamare l’antica epigrafia romana, incorporando la “V” latina al posto della “U” e trasportando così indietro nel tempo il nome della casa fino alla cultura romana, fonte copiosa e inesauribile di ispirazione per tanta parte del DNA creativo di Bulgari.

La purezza e la semplicità dei modelli B .zero1 erano destinate a non passare mai di moda.

Nonostante le apparenze non vi è, tuttavia, nulla di “semplice” nel B.zero1 perché, come confermerà qualsiasi appassionato di design, le cose più semplici sono sempre le più difficili da creare.

Quando fu concepito, l’intenzione era di trasmettere, anche a una prima rapidissima occhiata, l’idea della perizia artigianale ed estrema attenzione per i dettagli di Bulgari, sia nella qualità della composizione che nella perfetta armonia di ogni sua parte.

Il modello della prima generazione era realizzato in semplice oro giallo o bianco e aveva un’aria industriale che spinse alcuni appassionati a chiamarlo ufficiosamente “il bullone”. In linea con il tipico talento eclettico di Bulgari, il clamoroso successo della collezione B .zero1 spinse il marchio ad innovare sempre di più, giocando con colori e materiali.

E fu così che la gioiosa versatilità del B .zero1 aprì la strada a un intero pantheon di nuove varianti, in cui ogni ultima creazione si sviluppava sulla precedente.

Su eleganti catene, nei pendenti, nei bracciali e nelle collane di varie lunghezze , versioni a ciondolo del B .zero1 comparivano sospese insieme aelementi circolari con diamanti pavé e pietre semi-preziose colorate, fedeli alla nota passione di Bulgari per le combinazioni cromatiche di grande effetto.

In tempi più recenti, le fasce esterne in oro rosa racchiudevano spirali Tubogas realizzate in ceramica bianca o nera lucida, in omaggio alla famosa collezione Chandra di Bulgari, lanciata per la prima volta nel 1994.

Questa linea innovativa e provocatoria di gioielli era interpretata in porcellana bianca, modellata in boule e pendenti di varie forme.

Nel 2010 fu chiesto al pionieristico artista e scultore Anish Kapoor di creare una nuova versione dell’anello B .zero1 per ricordare il decimo anniversario della sua nascita. Nel suo pezzo celebrativo – un’ardita fusione della tradizionale spirale Tubogas in una scintillante e liquida superficie specchiata – si intersecavano il mondo dell’arte contemporanea e la tradizione del marchio: un ulteriore esempio della capacità di Bulgari di fondere armoniosamente rispetto per la storia, valori estetici e tecniche innovative.

L’ultimissima creazione della collezione B .zero1 è un omaggio esplicito al retaggio greco e romano di Bulgari. Le due fasce esterne in oro rosa racchiudono spirali intagliate nel marmo in tre colori: verde bowenite, blu lapislazzulo e marrone tabacco. L’uso del marmo (il cui termine in greco antico significava “pietra splendente”) è del tutto inaspettato e rappresenta allo stesso tempo un tributo artistico ad una pietra antica e pregiata, da sempre associata al lusso imperituro e alla bellezza scultorea, e un omaggio alla modernità e alle linee industriali del B .zero1.

Essendo il marmo un materiale naturale, può variare nel colore e nelle venature; ogni anello è quindi diverso dall’altro e per questo motivo ancora più speciale e unico.

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