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Omeopatia: cos’è e come intendere correttamente questa disciplina

La scienza medica non riconosce l’omeopatia e la sua efficacia, tuttavia si fa ampio ricorso ai rimedi omeopatici, in Italia e nel mondo.

Capita sempre più spesso di sentir parlare di omeopatia, una disciplina sicuramente affascinante e che offre tanti spunti di riflessione.
È emblematico il fatto che farmacie online come SlowFarma propongano intere sezioni dedicate ai medicinali omeopatici, come anche il fatto che riviste e siti web a tema medico trattino approfondimenti di questo tipo. Andiamo dunque a comprendere che cos’è l’omeopatia e qual è il modo corretto di intenderla.

Come nasce l’omeopatia

L’omeopatia in senso stretto nasce come forma terapeutica alternativa alla medicina tradizionale.
Il fondatore dell’approccio omeopatico, ovvero il medico tedesco Samuel Hahnemann, si basava su una particolare teoria denominata “principio di similitudine del farmaco”, secondo la quale le malattie potevano essere curate efficacemente facendo ricorso a sostanze che, somministrate su una persona sana, avrebbero comportato dei sintomi analoghi a quelli manifestati da una persona malata.

Quest’approccio, è utile dirlo fin da subito, è privo di fondamento scientifico: la medicina propriamente intesa non ha mai individuato la benché minima conferma sulla veridicità di tale approccio, proprio per questo motivo i rimedi omeopatici non sono considerati delle terapie.

La scienza medica non riconosce l’omeopatia e la sua efficacia, dunque, ma come mai si fa così ampio ricorso ai rimedi omeopatici, in Italia proprio come in altre parti del mondo?

Perché vi è così tanto interesse attorno all’omeopatia?

Le statistiche riguardanti il mondo dell’omeopatia mettono infatti in evidenza delle cifre importanti, unitamente al fatto che, come detto, l’interesse verso questa tematica è altissimo ormai da molti anni.
Sicuramente c’è la legittima curiosità che spinge tantissime persone ad informarsi circa questo mondo così suggestivo, al contempo va considerato anche che molte persone che fanno ricorso all’omeopatia potrebbero essere interessate dal cosiddetto effetto placebo, ovvero potrebbero convincersi dell’efficacia dei trattamenti per pure ragioni psicologiche.
Eppure l’omeopatia è una realtà a cui anche molti medici scelgono di dedicare attenzione, senza ovviamente negare quanto afferma la scienza; è assai frequente che oggi, infatti, a suggerire dei rimedi omeopatici siano gli stessi medici, ma come si spiega questo?

L’omeopatia odierna

Oggi, quando si parla di “omeopatia”, non si fa riferimento in senso stretto al principio formulato da Samuel Hahnemann, bensì a una serie di rimedi e di prodotti naturali che, pur non essendo considerati medicinali, si ritiene che possano essere d’aiuto a chi presenta determinate esigenze.
Quelli che vengono solitamente definiti rimedi omeopatici, dunque, non sono delle alternative alla medicina, bensì delle semplici azioni di supporto, dei coadiuvanti che in diverse occasioni sono gli stessi medici ad affiancare alle terapie riconosciute dalla scienza medica.
Ciò è dovuto al fatto che i rimedi omeopatici sfruttano le caratteristiche di ingredienti e sostanze naturali di vario tipo le quali, sebbene appunto non possano definirsi delle terapie vere e proprie, possono essere utili ed accentuare quanto compiuto dalle medicine e dai percorsi terapeutici canonici.

Come è corretto intendere l’omeopatia

Ricapitolando quanto detto, dunque, l’omeopatia non può essere considerata un approccio medico, né i principi sulla base di cui fu formulata ai suoi albori possono in qualche modo essere considerati autorevoli.
Oggi, piuttosto, l’omeopatia abbraccia una vasta gamma di rimedi naturali i quali possono tradursi in prodotti o in semplici pratiche, soluzioni che, essendo naturali e dunque prive di controindicazioni rilevanti, possono affiancarsi efficacemente alle terapie.

Tantissimi medici scelgono di valorizzare, nei percorsi terapeutici strutturati per i propri pazienti, quanto di buono l’omeopatia può garantire, fermo restando che la scienza medica rimane la base imprescindibile a cui far riferimento.

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