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Milano Fashion Week 3 Giornata

Inizio di giornata con Moschino all’insegna dell’alta moda Made in Italy. Rossella Jardini, direttore creativo del brand

Inizio di giornata con Moschino all’insegna dell’alta moda Made in Italy. Rossella Jardini, direttore creativo del brand, segue la linea della semplicità, della moda portabile che abbandona almeno per questa stagione gli eccessi. L’ispirazione è una barca, le sue uniformi, una crociera, ma pensandovi a bordo, un uomo. Così la donna Moschino veste i panni del “marinaio” mischiando gli elementi tipicamente maschili tra di loro. Smoking e divisa refrain di collezione. I dettagli tipici del brand segnano lo stile: il fiocco, le ruches, spille, cappelli… Il tutto declinato in chiave ironica e stravagante. Il rigore dell’abbigliamento maschile diventa seduzione e acquista charme.

Antonio Marras racchiude in una collezione i valori di un tempo, il rifiuto all’eccesso e riesce a presentare una donna che sembra in perfetta linea con il rifiuto alla volgarità, tema del momento. Rievocazioni di un guardaroba “antico”, declinato in chiave Marras. Patchwork il leit motiv della collezione.
Nella splendida location di Palazzo Clerici, “osservato” dagli affreschi tiepoleschi, sfila Les Copains. Geometrie bianche e nere per i maglioni cappotto che aprono lo show, verde acceso a seguire. La maglieria resta il cuore pulsante del brand. La collezione presenta anche capispalla senza cuciture sulle spalle, abiti di maglia larga con lavorazione lineare e lounguette a vita alta.
La donna di Les Copains sceglie di alternare look diurni stilosi e compositi a una sera più sparkling.
Presentato anche il tema oro, per un total look o abbinato con il nero in lurex, nel pieno rispetto del trend di stagione. A seguire camicie trasparenti, pizzi e pantaloni in raso. Sfila come vip star Belen Rodriguez. Presente nel fron row: Cecilia Rodriguez, sorella della famosa guest star ed Elena Santarelli.
Etro mischia tessuti, abbina fantasie e stampe, e crea mix con le lavorazioni. Veronica Etro raccoglie l’ispirazione guardando a paesi quali la Scozia e l’Asia, e veste la sua donna con quei tessuti. Una donna un po’ vichinga che indossa la pelliccia, ancora una volta protagonista della passerella. Abiti luccicanti a tunica, con richiami orientali seppur in perfetta coniugazione glamour. Anche lo stile Gianfranco Ferrè segue questa necessità di vestire la donna, rendendola seducente ma con tenui giochi e provocazioni meno esasperate. Uno stile moderno, affascinante e non ridondante. Gli stilisti Aquilano e Rimondi disegnano linee pulite, più essenziali, ma fortemente ricercate e non scontate. Giocano con contrasti tra lucido e opaco, utilizzano il lurex e la maglieria. E in prima fila i nuovi proprietari del marchio, arrivati direttamente da Dubai, come segno di buon augurio per questa nuova avventura di uno dei brand storici del Made in Italy.
Le linee restano pure anche per Anna Molinari che con la collezione Blumarine esorta al cambiamento, o meglio ancora al saper cambiare. Sfila il trench, il cappotto over size, ma la seduzione vive decisa negli abiti in pizzo con effetti di trasparenza. Tripudio di colori sul finale per i miniabiti abbinati a stivali bassi. La stilista vuole una donna fortemente chic e sceglie di farlo attraverso forme discrete e soprattutto equilibrate.
Massimo Rebecchi presenta una donna elegante, raffinata che abbina dettagli di colori e di luce per riscoprire un’eleganza pura nella sua essenza ma moderna. Cappelli raccolti e trucco acqua e sapone a rappresentare la voglia di semplicità. Paillettes sulle gonne abbinate al raso con toni autunnali. Gioca con i dettagli: calzini corti maschili colorati con tonalità pastello spento abbinati a scarpe rosso accesso o cammello, scamosciate. Non mancano borse, collane, cappelli maschili e sciarpone invernali, guanti in lana con bracciale sopra. E ancora dettagli in pelliccia.
Lurex per le lounguette dorate. Amplia la palette di colori. Per la sera trasparenza e maglia lavorata stile uncinetto total black.

Gabriele Colangelo conferma il suo amore per l’arte e ispira questa collezione ad Alberto Burri. La ricerca regna sovrana anche nella collezione per l’autunno/inverno 2011/12 e lo stilista conferma la sua attenzione allo sperimentalismo materico, dei più raffinati. Le attenzioni sempre più crescenti che Colangelo raccoglie sono confermate anche dal front row, che ospita direttori di testate tra i più importanti nel ramo internazionale. L’arte di Burri rivive sugli abiti, i colori sono scuri o terreni.
L’alta sartorilità si unisce a moderne rivisitazioni: giacche e cappotti abbandonano le forme canoniche, arrivando a creare un mix unico tra pelliccia, cappotto e giacca, tutti e tre uniti in un unico capo. Trend confermato: filato di lurex per abiti e giacche. La sera alterna e gioca con la matericità tra trasparenze e giochi di luce. Leit motiv: astrakan lavorato al laser, su panno di lana.

Modernismo per C’N’C Costume National che si ispira al grafismo degli anni ‘60 per la sua donna. Ennio Capasa persegue la sua sartorialità sperimentale nelle forme e nelle lavorazioni portando in passerella energia e sport couture. Arancio, rosso abbinato al nero, dettagli gialli e immancabile total black. Lo sprint grintoso per la donna di Costume è il punto di partenza. Giochi di tessuti abbinati tra di loro con diverse fatture e lavorazioni: inserti e maniche di pelle sui cappotti di lana garzata. Grafismo che rivive anche nelle stampe dei miniabiti dalle linee essenziali, ma rigorosamente mini. Tra gli accessori: borse portate a mano, parigine sportly bianche, tronchetti essenziali con plateau. Per la sera volumi morbidi: i miniabiti si allargano e perdono la forma sinuosa giocando con la silhouette.

In passerella anche Aigner, stilista tedesca che riconferma la sua presenza sulle passerelle milanesi, mentre Normaluisa sceglie una presentazione al posto della sfilata, e riconferma la sua consueta raffinatezza. La stilista Giorgiana Zappieri segue ancora l’intuito e crea abiti per una donna che conosce il valore del bello, il bello senza tempo.

Versace guarda alla sua storia, al suo fondatore e la stilista Donatella cerca tra le cose del fratello Gianni e ne trae ispirazione. Così i bottoni dorati, le monete e i fiori stilizzati diventano protagonisti di abiti dalle linee morbide ma di forte e discreta seduzione. Grafismo e peculiarità delle linee, delle stampe fanno della donna Versace una seduttrice dal gusto discreto. Abiti che sembrano a prima vista pudici, scoprono dettagli quali la schiena o una spalla. La seduzione è meno chiassosa, ma presente. Oltre ai particolari che sono alla base della collezione, Versace presenta anche richiami militari: cappotti larghi, spille e declinazioni della divisa di un tempo. Non mancano i colori, gli accessori e i dettagli in pelliccia. Versace chiude la giornata lasciando un gusto dolce ai visitatori, che possono ritenersi soddisfatti della moda vista in passerella.
di Simona Scacheri.

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